Note narranti: fraseggiare, scrivere per raccontare…

Le note narranti sono note che raccontano vite senza i riflettori puntati, non abili nell’apparire.

Note imperfette che scorrono inascoltate tra la distrazione generale, come un reel senza musica di tendenza e balletto, che quindi non diventerà virale. Sono semplici storie di una vita ordinaria, aneddoti e ricordi di un’infanzia senza social, disavventure di una quotidianità un po’ affannata.

E sono il racconto di eventi vissuti in prima persona, che hanno segnato il nostro passato, per raggiungere chi li ha condivisi con me, in contemporanea ma a distanza senza averlo mai conosciuto.

Mi piace raccontare e far raccontare le persone “comuni” e tramite le note narranti raccolgono voci di personaggi che hanno voglia di mostrare chi sono e cosa sanno fare, menti creative che stemperano le note stonate. Queste storie non salgono in cattedra per insegnare, con la pretesa di cambiare la vita di qualcuno, ma vogliono soltanto essere raccontate, lette e conosciute.

Note narranti sono anche quelle uscite direttamente dal sogno di una mente che non si spegne mai, per indugiare nella fantasia, e trasportare altri in quel sogno che l’ha fatta appassionare.

Gocce di memoria agguantate ed appuntate qui

Note imperfette, gocce di memoria

Presi da problemi, pensieri quotidiani, affanno, chiacchiere inutili, e discussioni discussioni discussioni, ciò che vale la pena ricordare spesso svanisce.

Ad un certo punto della mia vita ho sentito forte l’istinto di fissare la memoria, fatta di note imperfette perché evanescenti e fragili. Avevo tanti ricordi e sensazioni ad essi legate, ma situazioni negative durate troppo a lungo, hanno sovraffollato la mente di cose inutili, dannose e rumorose, soffocando quelli a me più cari, o addirittura bruciandoli.

Ogni tanto qualche frammento di memoria ritorna come un flash, e spesso in un momento in cui non ho una penna per poterlo fissare, un registratore per non perderlo più. Le gocce di memoria scivolano via, ed io provo ad agguantarle per appuntarle qui prima che svaniscano del tutto e si confondano con tutto il resto.

Sono note da conservare, semplici ricordi tascabili: storie vere di ordinaria imperfetta umanità, né avventurose né sensazionali e memorie di una vita normale.

Persistono di più i ricordi brutti o quelli belli? Forse dei momenti belli abbiamo un’immagine poco dettagliata perché custodiamo soprattutto la sensazione piacevole. Quelli sgangherati invece sono forse più ricchi di particolari che ancora ci fanno sorridere. Ma gli avvenimenti brutti sono gocce di memoria che penetrano e che riaffiorano sempre prepotenti, macchie indelebili che tormentano come note stridenti.

E quindi…
La vita è un insieme di note che a volte si combinano in una musica perfetta e memorabile,
ed altre in una vera schifezza!
Ma anche in una musica che “suona male” ci sono note da ascoltare!