“Gli altri non capiscono che se ti chiamo per nome o se ti do appellativi per niente dolci, lo faccio perché sei solo la mia (mio fratello è solo un dettaglio) e noi abbiamo un modo tutto nostro per comunicare”. Quindi non mi riferirò a lei come sono solita fare, perché l’elenco sarebbe troppo lungo, ma auguri innanzitutto alla mia mamma, che in presenza di altre persone chiamo per nome perché non si confonda con le altre e e si giri soltanto lei.
“Tu mi dici da tanto tempo che le mamme spesso rompono e sono pesanti, ed io aggiungo: tu per fortuna continui a farlo, spero per tanto ancora!”. Ho il privilegio di averne una, con cui ogni tanto ci mandiamo pure a quel paese.
La mia mamma ed io
Se non posso dire a mia mamma qualcosa che è successo, brutto o bello, è come se mancasse proprio un pezzo, non ci fosse più completezza. Me ne sono accorta dopo una grossa discussione, in una giornata che abbiamo parlato pochissimo, ed era come mi tenessi il tormento di qualcosa di sospeso.
Quando andavo a scuola ero così ligia e diligente che se non me la sentivo di andarci mia mamma me lo lasciava fare e mi sentivo pure in colpa. Una volta le ho persino chiesto se potevo “fare fuoco” con le altre compagne per non sentirmi sempre esclusa e lei ha detto sì! Ho pure tenuto la vodka di una compagna nascosta in casa mia dicendolo alla mamma perché sapeva che a me non fregava niente di alcolizzarmi.
Tempo fa in tv hanno ridato quel grandioso film che è Alien. E subito ho ricordato quando da bambina chiesi a mia mamma: “ma il micio poverino poi si salva”? Comunque non è cambiato granché da allora!
Sono una mammona e non mi importa di essere criticata per questo. Ho fin troppi rimpianti, non voglio rimpiangere di non essermi goduta i miei genitori, le persone che amo di più. Non mi piace chi fa l’encomio ai morti dopo averli ignorati in vita.
Quando non lo potrai mai essere
Da ragazza ho pensato tanto al mio futuro e l’ho sognato. Mi sono immaginata un giorno mamma, per predisposizione o anche un po’ per egoismo e con incoscienza…. non so.
Anni fa ho avuto un incubo: il mio bimbo piangeva, lo mettevo sul cuore per farlo smettere ma poi me lo strappavano dalle braccia e me lo portavano via per sempre. Tremendo e purtroppo si è concretizzato, anche se lentamente.
Qualcuno desiderava con me un figlio, poi improvvisamente dopo poco tempo ho scoperto che non ne voleva più saperne, perché non ero abbastanza giovane brava buona bella intelligente adatta simpatica interessante. Guai piangere o parlarne perché mi metteva in punizione, guai cercare di avere spiegazioni concrete, guai cercare di ragionare, guai contestare… “Avresti dovuto capirlo da sola, perché si può vivere bene anche senza, e guai se ti azzardi a fregarmi perché io non potrò più seguire le mie passioni…”. Un desiderio umiliato, distrutto, solo frammenti irriconoscibili. Voleva solo annientarmi e che mi togliessi dai piedi per fare una famiglia con un’altra donna, e ci è riuscito.
Io sono diventata “vecchia”, si sono aggiunti problemi di salute, se ne sono aggravano altri e quel desiderio di essere una mamma rinato con un nuovo amore fatto di tenerezza e rispetto, si è arreso.. Non avrò mai il privilegio e la responsabilità di esserlo, in nessun modo.
Non terrò stretto un bambino, non lo cullerò, non impazzirò per i suoi pianti, non avrò l’angoscia ad ogni suo febbrone, non lo vedrò crescere, non esploderò di felicità per ogni suo passo o parola, non ci litigherò, non avrò le sue telefonate… Niente, non avrò niente, né gioie né dolori dell’essere mamma. E la felicità di chi è in dolce attesa mi trafigge.
E’ un dolore che cerco di annebbiare e dissimulare. Ma farsene una ragione, sapendo che la “colpa” è mia perché non sono stata capace di difendermi e non me ne sono andata alla prima cattiveria, è per ora impossibile.
Auguri alla mamma
Adoro la Signora Weasley in Harry Potter: è la mamma di tanti figli e dei loro amici, quella che cucina per tutti, che dà calore e affetto in ogni occasione. E allora auguri:
- alle mamme dai capelli bianchi un po’ ricurve,
- a quelle che non ci sono più,
- a quelle che lottano per restare in vita,
- a quelle giovani e pimpanti che non sbeffeggiano le altre in difficoltà,
- a quelle che lo saranno presto, che partoriranno o che adotteranno e sono assalite da tante paure e sprazzi di felicità mai provata prima,
- a quelle sole e in difficoltà,
- a quelle che hanno perso il loro bimbo,
- a quelle che hanno dovuto dare in adozione un pezzo di cuore,
- a quelle che hanno cresciuto figli “di altri” con amore incondizionato,
- a quelle come me che avrebbero tanto voluto esserlo ma non lo saranno mai…
A tutte, e soprattutto alla mia cresciuta senza mamma con un amorevole nonnino, il mio più caro e affettuoso augurio.